mercoledì 5 aprile 2017

Armonia del movimento, armonia interiore

Una delle grandi domande che mi hanno sempre affascinato è stata quella di definire se era possibile o meno avere delle conseguenze interiori dalla realizzazione di gesti, movimenti, atteggiamenti esteriori.
Qualcuno potrebbe semplificare il tutto chiedendosi: "l'abito fa (o non fa) il monaco?"

Nella mia pratica frequente dello Sri Murni, del Tai Chi e dello Yoga, sarei portato a confermare la possibilità che a movimenti armoniosi e lenti corrisponda poi, di riflesso, una pace e una serenità interiore acquisita con l'esercizio costante. Ma so che le variabili in gioco sono veramente tante.
Io posso anche terminare la seduta di allenamento con il meraviglioso sorriso rilassato, ma se mi si ripresentano subito dopo le condizioni, le situazioni (o a volte, purtroppo, le persone) che mi creano nervosismo, agitazione o spossatezza, eccomi di nuovo ripiombare in qualche schema mentale poco efficace.

Allora è tutto vano?
Allora non esiste questo effetto "magico" delle discipline orientali che ci permette di vincere le situazioni spiacevoli della vita?

Si e no.
Sì, non esiste questo effetto "magico", se per magico intendiamo una formuletta, un giochino che, fatto una volta, ci permette di risolvere (magicamente, appunto) tutti i nostri problemi.
Non esiste anche perché abbiamo a che fare con abitudini radicate nel nostro subconscio, schemi mentali, opinioni a volte proprio "fossilizzate" su noi stessi e sulla nostra capacità, o meno, di saper risolvere con modalità alternative le situazioni difficili.

Ma anche no. Esiste questa possibilità.
Ma da un altro punto di vista.
Esiste la possibilità di "riaggiustare il tiro" ogni volta che ci rendiamo conto di essere ricaduti nelle cattive abitudini.
Il movimento armonioso del corpo richiama tutto noi stessi a questa grande verità:

siamo il frutto delle tante piccole azioni che ripetiamo tutti i giorni.

Possiamo cambiare le piccole azioni.
Possiamo cominciare a ripeterle ininterrottamente, tutti i giorni.
Possiamo creare nuove abitudini. Più armoniose, più armoniche, più in consonanza e in risonanza con il nostro "meglio", con la versione migliore di noi stessi.

Possiamo realizzare così tante volte l'armonia del corpo, gustare la piacevole realtà del benessere psicofisico derivante dalla pratica di discipline rigeneranti, che la nostra mente comincerà a desiderare sempre più di sperimentare, durante il giorno, queste sensazioni, questa condizione esistenziale di sano rispetto per i ritmi del proprio corpo.
Quindi una virtù non da raggiungere per "dovere", ma perché nulla ci diventa più desiderabile della virtù stessa.

Possiamo imparare a concedere al corpo il tempo necessario per fare le cose fatte bene.
Possiamo imparare a vedere gli impegni come esercizi da eseguire al meglio, senza la foga dell'efficientismo o la fuga del procrastinatore incallito.

Possiamo farlo, tutti i giorni. Non facendoci ossessionare neanche dal desiderio di vedere subito gli effetti dei nostri sforzi.
Il frutto della nostra attività si rivelerà da sé, come la pianta che viene lasciata crescere senza forzare il tempo, i suoi tempi.

Ogni momento è un'occasione per il Kuncì.
Ogni istante vissuto nel Kuncì è un momento di consapevolezza interiore potenziata.
Ogni attività realizzata con la mente disciplinata dalla corretta respirazione e dall'armonia dei movimenti è un'attività ben fatta.
Ogni giornata vissuta in questa ricerca di maggior consapevolezza e di maggior armonia diventa un altro passo in questo viaggio, che avrà una destinazione (che non conosciamo), ma che ora, in questo momento, in questo istante, viene vissuto in pienezza.

Ogni istante, un'occasione.
Ogni attività, un'opportunità.
Ogni esito, un risultato.
Sempre, anche quando falliamo, anche quando non va come desideriamo che vada.
Un risultato da riprendere in mano e da migliorare, anche se di poco.

Anche se impercettibilmente.
Ascoltando il proprio corpo, la propria mente, il proprio cuore.
Agendo per il bene, proprio e delle altre persone.

Buono Sri Murni a tutti
cyberpanc

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