mercoledì 8 marzo 2017

La respirazione nello Sri Murni

Nella pratica dello Sri Murni esistono diversi esercizi sulla respirazione; tutti quanti si pongono l'obiettivo di farci acquisire maggiore consapevolezza riguardo alla respirazione addominale, presupposto essenziale per imparare la pratica del Kunci.
Ricordo che nella disciplina dello Sri Murni, il Kunci é quell'elemento che dá efficacia all'esecuzione dei 13 sigilli, che, diversamente, si riducono a un semplice movimento che perde molta della sua forza.

Perché é importante la respirazione addominale
La respirazione addominale permette ai polmoni di espandersi molto di più e di incamerare molto più ossigeno in quanto la parte bassa della cassa toracica ha modo di aumentare molto più di volume in quanto non è costretta dalle costole, ma ha un buon margine di movimento all'interno della cavità addominale. In pratica il diaframma, scendendo, permette, come dicevamo, un'espansione maggiore dei nostri polmoni. Il secondo effetto che si sortisce con l'abbassamento del diaframma é la compressione degli organi dell'addome nella parte bassa dello stesso; in questo modo il nostro baricentro viene a spostarsi leggermente verso il basso e si crea una zona molto compatta al livello del basso ventre.

E' quella zona che i giapponesi chiamano Hara e noi occidentali più semplicemente chiamiamo girovita. E' la zona dove risiede il nostro baricentro e la pratica costante nel Kunci ci permette di acquisirne una consapevolezza sempre maggiore, con innegabili vantaggi sulla percezione del proprio equilibrio corporeo e sulla capacità di resistere agli attacchi rispondendo con i 13 sigilli.

L'utilizzo del Kunci, abbinato all'esecuzione dei 13 sigilli, ci consente di aumentare notevolmente l'efficacia di ciascuna figura.

Esercizio base per prendere consapevolezza della respirazione addominale
Stendetevi sulla schiena su un tappetino e piegate le gambe a livello delle ginocchia avvicinando cosí un po' i piedi alle natiche.
Tale posizione permette alla schiena di essere ben aderente al pavimento.

Mettete ora una mano su vostro ventre, all'altezza dell'ombelico. Lasciate la mano dolcemente appoggiata al vostro ventre e buttate fuori dal naso tutta l'aria che avete nei polmoni. Dovreste percepire la vostra mano che scende leggermente di livello, in quanto anche la "pancia" si sgonfia (in realtá non va aria nella pancia, ma sempre nei polmoni).

Ora inalate dal naso l'aria dolcemente immaginando di avere nella vostra un palloncino che si gonfia a mano a mano che introducete sempre piú aria dal naso. Dovreste quindi percepire la vostra mano che si solleva in quanto la pancia, sotto la vostra mano, si sta espandendo sempre piú.

Quando sentite di aver riempito tutta la pancia (il vostro immaginario palloncino), espirate, sempre dal naso, tutta l'aria contenuta nei vostri polmoni, sgonfiando, questa volta, il palloncino (la vostra mano si abbasserá di nuovo, come all'inizio di questo esercizio).

La parte alta dei polmoni, quella che normalmente siamo abituati ad espandere quando ci dicono di fare dei respiri profondi, non dovrebbe neanche sollevarsi.

Ripetete questo esercizio diverse volte. Ricordate che tutte le fasi della respirazione avvengono attraverso il naso.

Non abbiate fretta: quando si lavora con la respirazione la fretta va proprio messa da parte.
Se avete anche solo 15 minuti, puntate una sveglia e dimenticatevi di tutto il resto dei vostri impegni: il tempo che state dedicando a questi esercizi va a vantaggio della vostra capacitá di incamerare piú ossigeno, che vuol dire, piú salute, piú vita, piú... tutto.

Ricordatevi di non forzare mai la respirazione. Respirate naturalmente senza portare all'estrema tensione il vostro diaframma, sia in fase di inspirazione che di espirazione.

Buon lavoro su voi stessi

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